Veglia

Tra le problematiche delle attività di educazione degli adulti hanno grande importanza, da un lato l’incentivazione e la facilitazione dell’ingresso in un circuito formativo , dall’altro quello di leggere i bisogni del territorio in modo da legare le iniziative del campo del non formale a precise priorità territoriali. Il modello dei circoli di studio affronta entrambi questi problemi. Infatti si basa sulla centralità della domanda ed è in grado, per flessibiltà ed adattabilità, di rispondere ad esigenze di formazione non soddisfatte da offerte più tradizionali.

 

Dal punto di vista metodologico il Circolo di studio (15 sull’intero territorio) è caratterizzato da un processo di ricerca autogestita supportato dalla presenza di un esperto in metodi di gestione della RAP e da eventuali esperti in contenuti o linguaggi specifici.

Per tutto questo il circolo è un tramite importantissimo per leggere e censire i bisogni di formazione di un determinato territorio.

Inoltre il circolo, in quanto basato sostanzialmente su un processo di autoformazione, implica quale che sia il suo argomento, l’acquisizione di conoscenze sulle risorse (materiali, culturali, umane) presenti su un determinato territorio e dà le competenze necessarie (reti di relazioni ed altro) per usufruirne.

Ciò lo configura come un intervento innovativo, che da un lato non separa il momento dell’analisi dei bisogni da quello dell’offerta di formazione, dall’altro si caratterizza come intervento in grado di migliorare le condizioni di vita dei pubblici interessati (adulti e giovani adulti) dal punto di vista dell’inclusione, dei diritti di cittadinanza, dell’occupabilità.

Contenuto del progetto

Dal momento che il circolo è un modello centrato sulla domanda dei partecipanti, la promozione dell’iniziativa si fonda su micropercorsi di ricerca azione partecipativa legata a specifici territori (i quartieri cittadini) ed a specifici aggregati social. (organizzazioni sindacali).

In questo senso le fasi attuative si articolano in:

  1. elaborazione di un bando rivolto ai potenziai utenti e diffuso principalmente attraverso i più comuni media e la rete degli Infolavoro, che tenga conto delle priorità territoriali rilevate dalla rete dei partner sostenitori;
  2. induzione della domanda attraverso momenti di formazione/informazione sul modello , rivolti ai cittadini anche tramite incontri assembleari che costituiscano un vero e proprio censimento dei bisogni formativi e, nello stesso tempo, una mappatura delle risorse del quartiere;
  3. sollecitazione della domanda, attraverso il coinvolgimento di soggetti sociali, associazioni, scuole, singoli cittadini anche con un’attività di front office sia di persona che on line;
  4. espressione della domanda attraverso l’individuazione di target territoriali specifici e temi comuni e loro validazione attraverso incontri con i gruppi di cittadini che hanno presentato le proposte;
  5. realizzazione dei circoli con la predisposizione di un piano cittadino e di una calendarizzazione.

I risultati attesi dal progetto:
Definizione di un sistema concertato di analisi dei bisogni formativi territoriali.
Messa a regime di un modello formativo flessibile, a basso costo, ad alta fruibilità.
Coinvolgimento in un circuito formativo di soggetti esclusi/autoesclusi.
Promozione di una cultura dell’autogoverno dei processi formativi

Collaborazioni: Sostenitori e Partner

Capofila:  COOPERATIVA PROFORMA
Partner: FOREDA Toscana

GIOTTO ULIVI

COOPERATIVA ISCHETUS

Sostenitori: Comunità Montana Mugello uff. istruzione e CRED Mugello;

Comuni Area Mugello

Associazione AUSER

Università dell’Età Libera

strutture territoriali delle organizzazioni sindacali CGIL e CISL

Associazione “Coordinamento Enti non Profit ‘Aldo Tanas'”

Associazioni di categoria

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Ruolo di FOREDA

Partner con ruolo di: Progettazione, partecipazione al Comitato Tecnico Scientifico, operatore Tecnico Professionale, diffusione dei risultati, coordinamento, rendicontazione pro quota parte